Digitalizzazione, Sicurezza sul lavoro

Il futuro della salute e sicurezza

Interrogativi e proposte per prepararci al lavoro di domani

5 minuti 17/03/2021

Scritto da Davide Scotti

Viviamo in un mondo sempre più tecnologico, in cui tutto cambia profondamente e rapidamente

Non c’è dubbio che la pandemia ha accelerato la corsa verso la digitalizzazione: basti pensare a tutte le applicazioni, i software e gli strumenti digitali che ci hanno aiutato a far fronte a questa inedita situazione e che sempre di più sono protagonisti della nostra vita, lavorativa e non solo. Le evoluzioni tecnologiche sono sempre esistite, è vero. Ma un tempo il cambiamento era graduale: lo si vedeva arrivare, lo si analizzava, lo si accoglieva. Oggi non è più così. Nel mondo iperconnesso in cui viviamo, il cambiamento è esponenziale e le cose si muovono così velocemente che è difficile capire in che direzione andare. Quello che fino a ieri si poteva solo immaginare, oggi è realtà: robotica collaborativa, intelligenza artificiale, Internet of Things, veicoli autonomi, bionica, realtà virtuale e aumentata, tecnologia indossabile, big data, stampa 3D e 4D... Queste innovazioni si amplificano tra loro, creando la tempesta perfetta del cambiamento. Un processo che ci apre a tanti interrogativi urgenti, a cui è difficile dare risposta.

Farsi le domande giuste, e farle agli altri

E’ per questo che, prima ancora di trovare le risposte, è importante saper fare le domande giuste. Quale impatto avrà la tecnologia sul nostro modo di lavorare e vivere? Quali conseguenze e quali sfide per la salute e la sicurezza? Se, grazie alla robotica e all’automazione, le persone avranno meno probabilità di lavorare in ambienti pericolosi, tuttavia il lavoro digitalizzato avrà conseguenze a livello sociale, psicologico, organizzativo: pensiamo al possibile monitoraggio continuo dei lavoratori, alla gestione del lavoro mediante algoritmi, all’aumento dei rischi ergonomici causato dalle nuove interfacce uomo-macchina e dalla crescita del lavoro online e mobile. Sono tutti aspetti, questi, che i manager d’azienda devono prendere in considerazione fin da oggi, e rispetto ai quali è fondamentale il supporto dei professionisti del mondo HSE.

Puntare sulle caratteristiche umane

In questo inarrestabile processo di innovazione, il nostro obiettivo come professionisti HSE deve essere, a mio parere, quello di non farsi travolgere, di prenderne le redini. Come? Restando umani, mantenendo il focus sui nostri valori. Perché se è vero che ci troviamo nel vortice del cambiamento, ci sono alcuni punti fissi a cui possiamo sempre fare riferimento: sono le caratteristiche puramente umane come la creatività, l’immaginazione, l’intuizione, l’emozione e soprattutto l’etica. I valori di onestà e giustizia, la capacità di aggregazione e di collaborazione, i sentimenti di amicizia, fiducia e amore, la ricerca della felicità e della sicurezza, sono questi gli elementi che dipingono il panorama sconfinato della vita umana: un’immagine che le macchine non riusciranno mai a disegnare. Come dice il futurologo Gerd Leonhard: “Il futuro sta nella tecnologia: ma il futuro più grande sta nel trascenderla”.

Equilibrio e consapevolezza

Il mio invito dunque per tutta la comunità HSE è ad affrontare questo cambiamento con equilibrio e consapevolezza. La tecnologia farà sempre più parte delle nostre vite, e questo non deve farci paura, anzi. Dobbiamo imparare a conoscerla, ad avere consapevolezza dei rischi ma anche dei vantaggi che ci offre e ad usarla nella giusta misura, avendo sempre ben chiaro che prima di ogni altra cosa siamo e restiamo uomini. Perché, ricordiamolo sempre, la tecnologia ci darà sempre di più una mano, ma non ci darà mai un cuore.

Davide Scotti
Davide Scotti
Autore, speaker ed esperto di cambiamento culturale e comunicazione in ambito HSE

Head of HSE Culture, Communication and Training presso Saipem e direttore generale della Fondazione LHS.

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