Digitalizzazione, Sicurezza sul lavoro

La sicurezza va misurata mettendosi in ascolto

Intervista a Davide Scotti

7 minuti 10/03/2021

Nell'ambito del Safety Management Trend Report 2021, Quentic ha raccolto le opinioni, i pareri e le previsioni dei principali esperti europei nel campo della salute e della sicurezza sul lavoro. Cosa avranno detto sullo stato attuale della sicurezza? Come valutano le tendenze e gli sviluppi attuali? E su cosa il settore dovrebbe concentrarsi maggiormente nel 2021? Scopri cosa ne pensa Davide Scotti, autore, speaker ed esperto di cambiamento culturale e comunicazione in ambito HSE.

Cambiamento culturale nella sicurezza sul lavoro

Davide, ti occupi da anni ormai di cambiamento culturale nel campo della salute e sicurezza sul lavoro. Quale approccio alla sicurezza sul lavoro sostieni e perché?

A mio avviso non c’è un approccio giusto e uno sbagliato, in realtà sono tutti la stessa cosa, cambiano soltanto le “etichette”. Dietro ogni programma, alla fine, le energie necessarie per creare cambiamento organizzativo sono sempre le stesse. La differenza la fa la sostanza, per questo è fondamentale che i contenuti siano di altissimo livello, che siano credibili e che possano favorire un coinvolgimento emozionale. Se vogliamo citarne uno, l’approccio in cui mi rispecchio maggiormente è quello della Safety Leadership, ossia la capacità di abbracciare il valore intrinseco della sicurezza e di concretizzarlo, praticarlo, in un contesto operativo sfidante come quello al quale siamo abituati. L’importante è riuscire ad ingaggiare i leader, raggiungere il cuore e la testa, dandogli consapevolezza, motivazioni e strumenti per esercitare una vera leadership in salute e sicurezza che possa a sua volta toccare il cuore e la testa di tutti i membri dell’organizzazione.

Come misurare il successo

Parlando di obiettivi, quali sono i migliori criteri per misurare il successo della sicurezza sul lavoro?

Purtroppo ci si limita sempre a guardare gli indicatori numerici che sono fondamentali per dare evidenza al management e agli shareholders dei risultati conseguiti, ma ci sono degli indicatori secondo me molto più importanti, seppur più difficili da misurare. E’ tutto ciò che si vede, che si sente, che si ascolta, tutto ciò che è racchiuso nell’aria che si respira direttamente sul campo, è ciò che emerge guardando gli operatori negli occhi, l’energia che si percepisce sul posto di lavoro. Sono questi gli indicatori su cui dovremmo davvero soffermarci. Come raccoglierli? Iniziando a fare domande!

La comunicazione non convenzionale nella sicurezza

Quindi la cosa secondo te più importante è raggiungere l’animo delle persone. E’ per questo che ti sei specializzato nella comunicazione non convenzionale? Pensi che questo possa definirsi un nuovo trend?

Uno dei trend di cui si parla tanto oggi è la digitalizzazione. Non dobbiamo dimenticarci però che la tecnologia può darci una mano ma non potrà mai sostituire il cuore delle persone. Ciò di cui abbiamo realmente bisogno è proprio comunicare, condividere informazioni, creare una rete, mantenere le persone motivate e per questo dobbiamo sforzarci nell’usare modi diversi di comunicare. Anche nell’ambito della formazione: l’utilizzo della tecnologia è stato fondamentale in questa emergenza ma bisogna imparare a mantenere alto il coinvolgimento e usare strumenti di comunicazione virtuale realmente efficaci.

Digitalizzazione HSE in Italia

Fino a che punto pensi che la digitalizzazione della sicurezza sul lavoro sia già stata realizzata in Italia?

L’Italia è indietro in termini di digitalizzazione, come in molte altre cose. Dovrebbe però essere compito delle grandi aziende dare la direzione. Essendo quelle che hanno più facilmente accesso a conoscenze e informazioni, potrebbero meglio contribuire ad un’accelerazione nella digitalizzazione, nella tecnologia e nei sistemi di gestione, aiutando così il rispettivo indotto, fatto di più piccole realtà, a crescere sia da un punto di vista digitale che culturale.

Consigli per migliorare nel 2021

Quali consigli ti senti di dare per il 2021 a chi si occupa di salute e sicurezza sul lavoro in Italia?

Ad un giovane esperto che si affaccia oggi al mondo della SSL direi assolutamente di appassionarsi a questa materia in maniera viscerale. Questo mestiere può essere molto frustrante ma anche tanto appagante. Richiede attivazione, tantissima passione, coraggio, resilienza e anche creatività. E aggiungo che questo è il momento migliore per affacciarsi a questa professione.

Agli HSE manager e ai professionisti che operano già da tempo invece consiglierei di sfruttare l’opportunità attuale. In questo momento vi è un terreno ancora più fertile su cui operare in quanto lo shock che il covid-19 ha causato ha fatto accendere i riflettori sull’importanza della sicurezza, oltre a far cambiare tanti comportamenti.

La pandemia, inoltre, ha fatto comprendere la responsabilità che ognuno di noi ha, non solo verso sé stesso, ma indirettamente verso la collettività. Quindi il consiglio che mi sento di dare è quello di far leva su questa responsabilità individuale e sociale che ogni lavoratore, ogni leader ha e che oggi più che mai dovrebbe essere in grado di capire.

 

Davide Scotti
Davide Scotti
Autore, speaker ed esperto di cambiamento culturale e comunicazione in ambito HSE

Head of HSE Culture, Communication and Training presso Saipem e direttore generale della Fondazione LHS.

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