10 Minuti 08/02/2021
Il distanziamento sociale, l’ansia di contrarre il Coronavirus e l’impossibilità di pianificare il nostro futuro sono argomenti che oggi toccano tutti noi da vicino. Studi recenti dimostrano che lo stress, le ansie e la depressione sono in continuo aumento. Una cosa è certa: per proteggere i propri dipendenti in maniera efficace bisogna prendere in considerazione i fattori psicologici che influiscono sul loro comportamento.
I manager e i responsabili HSE non dovrebbero solo occuparsi del benessere fisico dei loro dipendenti, ma anche del lato psicologico. Ma la domanda è: come possono riconoscere in tempo i primi segni di stress mentale dei dipendenti? Molti hanno difficoltà ad ammettere di sentirsi stressati o affaticati, né riescono a parlarne apertamente. A nessuno fa piacere essere etichettato come "psicologicamente labile o malato" e basta poco per interpretare questo disagio come un fallimento personale se non si è capaci di affrontare la situazione. Un ostacolo altrettanto insormontabile è poi confidare questi sentimenti a colleghi e superiori, di cui non sempre ci si fida al 100%.
La questione è, dunque, come possono i manager e i responsabili della sicurezza sul lavoro aiutare i propri dipendenti a superare questi ostacoli? Come possono prevenire ed intervenire quando si manifestano già i primi segnali?