Crisis management, Digitalizzazione, Sicurezza sul lavoro

Salute mentale e stress Covid correlato

Come riconoscere e prevenire stress, ansia e depressione e supportare in maniera corretta i lavoratori che ne soffrono

10 Minuti 08/02/2021

Il distanziamento sociale, l’ansia di contrarre il Coronavirus e l’impossibilità di pianificare il nostro futuro sono argomenti che oggi toccano tutti noi da vicino. Studi recenti dimostrano che lo stress, le ansie e la depressione sono in continuo aumento. Una cosa è certa: per proteggere i propri dipendenti in maniera efficace bisogna prendere in considerazione i fattori psicologici che influiscono sul loro comportamento.

I manager e i responsabili HSE non dovrebbero solo occuparsi del benessere fisico dei loro dipendenti, ma anche del lato psicologico. Ma la domanda è: come possono riconoscere in tempo i primi segni di stress mentale dei dipendenti? Molti hanno difficoltà ad ammettere di sentirsi stressati o affaticati, né riescono a parlarne apertamente. A nessuno fa piacere essere etichettato come "psicologicamente labile o malato" e basta poco per interpretare questo disagio come un fallimento personale se non si è capaci di affrontare la situazione. Un ostacolo altrettanto insormontabile è poi confidare questi sentimenti a colleghi e superiori, di cui non sempre ci si fida al 100%.

La questione è, dunque, come possono i manager e i responsabili della sicurezza sul lavoro aiutare i propri dipendenti a superare questi ostacoli? Come possono prevenire ed intervenire quando si manifestano già i primi segnali?

L'EO Institute

Nicole Scheibner e Alexander Tirpitz sono gli amministratori delegati dell'EO Institute ed esperti di psicologia del lavoro, gestione della salute e sviluppo delle organizzazioni. Spiegano come possono insorgere disturbi mentali durante i periodi di crisi, come prendersene cura e come sia possibile prevenire paure e insicurezze grazie ad una comunicazione mirata e trasparente. Gli esperti forniscono inoltre preziosi stimoli su come sviluppare una certa resilienza, come uscire dalla crisi più forti di prima e come migliorare la collaborazione aziendale nel lungo periodo.

Quando il Covid-19 colpisce la salute mentale

Quali disagi psicologici possono essere causati dall’emergenza Coronavirus?

Così come può insorgere una crisi, in maniera imprevedibile e complessa, allo stesso modo possono manifestarsi i disagi psicologici ad essa collegati. Le cause possono risiedere nel sovraccarico, per esempio dovuto all'aumento del volume di lavoro o a scadenze pressanti o all'ansia da prestazione. Anche una diminuzione del lavoro, o la riduzione dell’orario o svolgere un lavoro che non impegna in maniera soddisfacente le capacità del lavoratore può mettere a dura prova la sua psiche e produrre, nel lungo termine, effetti negativi per la sua salute mentale. Analogamente, aspetti sociali come i conflitti o l'assenza di contatti interpersonali possono determinare effetti psicologici come esaurimento, depressione o mancanza di concentrazione e anche disturbi fisici. Spesso infatti la tensione psicologica grava, letteralmente, sulle nostre spalle e si concentra sui muscoli del collo. In tempi come quelli legati all’emergenza Coronavirus, quando i lavoratori che prima lavoravano regolarmente in un ufficio si sono trovati a lavorare tra le loro quattro mura, l'improvviso isolamento o la presenza costante del partner o dei figli stanno facendo insorgere ulteriori disturbi, come la solitudine e il bombardamento da stimoli esterni. Inoltre, nascono nuove paure e incertezze: Quanto è alto il rischio d’infezione in azienda? Quando e come la situazione si normalizzerà nuovamente? C'è il pericolo che peggiori ulteriormente? Possono anche insorgere timori economici, a seconda della situazione aziendale: il mio posto di lavoro è sicuro? Cosa succederà alla mia azienda nei prossimi mesi?

  • I manager e i responsabili HSE non dovrebbero solo occuparsi del benessere fisico dei loro dipendenti, ma anche del lato psicologico. | © iStock: BartekSzewczyk

Prevenire lo stress e tutelare la salute mentale

Cosa possono fare le aziende per prevenire lo stress dei dipendenti in tempo di crisi?

I manager e i professionisti HSE si trovano a dover affrontare la singolare sfida di riconoscere prontamente i disagi e di contrastarli. Devono imparare a percorrere velocemente e in modo flessibile strade nuove e sconosciute, specialmente quando la collaborazione e la gestione devono avvenire a distanza e i dipendenti non hanno ancora dimestichezza con le tecnologie o queste finora non facevano parte della loro normale routine.

Le insicurezze che accompagnano l'approccio a questi nuovi percorsi possono causare ben presto un senso di sfiducia e inadeguatezza tra i lavoratori. Ecco perché allora è ancora più importante affrontare le cose con sensibilità, empatia e fiducia, poiché mentre i dipendenti cercano le forze per portare a termine il proprio lavoro in maniera coscienziosa durante questi tempi insoliti, si trovano a dover imbattersi presto nei propri limiti.

In situazioni di questo genere Nicole Scheibner e Alexander Tirpitz raccomandano ai manager di capire attivamente quali sono le incertezze e le domande che circolano all'interno del team. Dovrebbero mantenere una relazione personale costante con ciascun dipendente e chiedere ad ognuno come sta affrontando la situazione e come l'azienda può essere di aiuto. Non bisogna mai aspettarsi che siano i dipendenti ad esporre le proprie problematiche. La raccomandazione precisa in questi casi è di procedere in maniera proattiva.

Il che comporta, tra le altre cose, l'obiettivo di alleggerire il più possibile il lavoro stesso e di creare, anche in modalità virtuale, un momento per le pause, per le domande e per affrontare le problematiche riguardanti il team o le singole persone. "Quando non vedi regolarmente i tuoi dipendenti, non devi dare per scontato che tutti se la cavino bene. Prenditi il tempo per fare domande e metti i tuoi dipendenti in condizione di lavorare nella maniera più efficiente e normale possibile, anche dal punto di vista tecnico e organizzativo, fornendo loro tutti gli strumenti e le informazioni di cui hanno bisogno", raccomandano gli esperti.

Un buon equilibrio tra aspettative e realtà

I lavoratori dovrebbero essere in grado di organizzare la loro giornata lavorativa in maniera più normale possibile e mantenere una sana separazione tra la vita privata e il lavoro. Inoltre, i manager dovrebbero fare del loro meglio per garantire che i livelli di concentrazione dei dipendenti non siano sovraccaricati da innumerevoli chiamate, e-mail e video chat. Un'ottima soluzione è comunicare con chiarezza le disponibilità e gli orari di reperibilità di ognuno, non solo all’interno del team, ma anche ai partner e ai clienti. Questo permette ai dipendenti di dedicare i momenti più tranquilli della giornata ad attività che richiedono concentrazione e prendersi il giusto tempo per le pause. Soprattutto in periodi difficili, è importante rendere lo spazio digitale il più vicino possibile al mondo "normale" e rafforzare la condivisione sociale.

Grazie alla comunicazione, alla sintonia e alle relazioni personali, se coltivate regolarmente, ciascuno si sentirà ascoltato ed eventuali malintesi potranno essere trattati tempestivamente. Scheibner e Tirpitz raccomandano ai manager di chiedere la comprensione di tutti i dipendenti, perché a causa dello stravolgimento degli orari lavorativi – per esempio perché bisogna badare ai figli o perché sono stati introdotti nuovi turni – non tutti potranno avere la stessa disponibilità di prima e di aiutare i dipendenti a valutare quando terminare la propria attività in modo da non rischiare di sovraccaricarsi.

Comunicazione proattiva durante la crisi

Anticipare paure e preoccupazioni dei dipendenti

Le crisi sorgono all'improvviso e la fine o la calma dopo la tempesta non è sempre in vista. Pertanto i manager, in virtù di una comunicazione mirata e proattiva, dovranno sempre sforzarsi di dare ai loro dipendenti la sensazione che le loro paure e preoccupazioni siano ascoltate ed affrontate. Gli esperti dell'EO Institute dunque consigliano: "Come principio conduttore vale il motto: navigare a vista! Comunica solo le cose che puoi veramente prevedere e valutare. Se sei in grado di fare piani solo per un periodo limitato, allora limita i tuoi pronostici e stipula accordi solo per questa fase. Comunica quali misure valgono e per quale periodo. Una comunicazione onesta e realistica in momenti come questi è essenziale: non fasciarti la testa prima di averla rotta, ma al contempo non sminuire la situazione e non alimentare ulteriori timori. Spiega in maniera trasparente come si posiziona l’azienda in questo momento e quali sono i prossimi passi."

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