Sicurezza sul lavoro

Mentalità della sicurezza: mettere la sicurezza al primo posto

Come il nostro modo di pensare può influenzare in modo significativo la cultura della sicurezza in azienda

6 minuti

by Stefan Ganzke

Se il tasso di frequenza degli infortuni con assenza dal lavoro (LTIFR - Lost Time Injury Frequency Rate) nella tua azienda non accenna a diminuire e l'intenzione è quella di migliorare la cultura della sicurezza, occorre pensare a nuove strategie e metodi oltre alle misure di sicurezza tecniche, organizzative e relative al personale. Il miglioramento della sicurezza sul lavoro richiede, da parte del management, una maggiore attenzione ai dipendenti e ai loro comportamenti.

Vuoi avere un impatto positivo sulla sicurezza nei luoghi di lavoro? In tal caso, è necessaria una conoscenza di base dell'analisi comportamentale e di come cambiare il modo di agire delle persone. Per influire positivamente sui comportamenti e ottenere così una riduzione duratura degli infortuni sul lavoro, un’azienda necessita di un DNA specifico in termini di cultura della sicurezza. Per descriverlo meglio, abbiamo introdotto il termine "Safety Culture DNA". Il DNA della tua azienda dovrà basarsi su tre elementi essenziali:

  1. Mentalità della sicurezza
  2. Comunicazione
  3. Sicurezza basata sul comportamento

In questo articolo ci limiteremo a trattare il primo di questi elementi, ovvero la mentalità della sicurezza, e l'importanza dell’approccio corretto in relazione alla sicurezza sul lavoro. Scopri il ruolo del comportamento nello sviluppo di una cultura della sicurezza, come descritto dalla Curva di Bradley, ovvero come promuovere una cultura della sicurezza in azienda mediante modelli comportamentali consoni alla sicurezza sul lavoro.

Mentalità della sicurezza

L’approccio mentale con cui i dipendenti si avvicinano al tema della sicurezza sul lavoro, ovvero il loro atteggiamento e la loro mentalità, ha una notevole influenza sulla cultura della sicurezza di un'azienda. Il modo di agire di un individuo rispetto ad un contesto fa parte del suo subconscio. Infatti, circa il 90% dei nostri pensieri e delle nostre azioni sono inconsci. Esiste un legame diretto tra il modo di agire delle persone e il numero di incidenti sul lavoro, come illustrato dalla Curva di Bradley. Questa intuizione è stata convalidata da oltre due milioni di indagini condotte a partire dal 1995.

La Curva di Bradley

Ad esempio, se i dirigenti e i dipendenti di un'azienda pensano che "Gli incidenti sono normali" e "Non si può fare nulla per evitarli", è probabile che considerino il tema della sicurezza sul lavoro irrilevante. In questo caso, la motivazione a praticare modalità di lavoro sicure deve essere estrinseca. Al contrario, se dirigenti e dipendenti credono che "L'obiettivo è zero incidenti", la sicurezza sul lavoro sarà considerata altamente rilevante. In questo caso, la motivazione è intrinseca.

Mentalità inibitoria e favorevole

È fondamentalmente possibile distinguere tra mentalità inibitoria e favorevole alla sicurezza sul lavoro. Gli atteggiamenti inibitori possono essere: "Non voglio essere beccato" o "Nessuno vuole o ha bisogno della sicurezza sul lavoro". Per contro, gli approcci favorevoli possono includere "Zero incidenti è la nostra aspettativa" o "Possiamo prevenire ogni incidente lavorando insieme".

La Curva di Bradley illustra le quattro fasi della cultura della sicurezza. Le prime due fasi di sviluppo riguardano la motivazione estrinseca dei dipendenti. Nella prima fase, i dipendenti credono che "Gli incidenti accadono e basta". Nella seconda fase, è probabile che credano che "Zero incidenti non è realistico" e "Non voglio essere sorpreso a lavorare in modo non sicuro". La maggior parte degli incidenti sul lavoro si verifica in queste due prime fasi di sviluppo. Invece di sentirsi responsabili della sicurezza sul lavoro, i dipendenti credono sempre che la responsabilità sia degli altri. Nella terza e quarta fase di sviluppo, invece, i lavoratori hanno una motivazione intrinseca. Ciò si riflette nell’approccio mentale a queste due fasi. Nella terza fase, i dipendenti e i dirigenti partono dal presupposto che il raggiungimento di zero infortuni sia possibile e nella quarta fase diventa il loro obiettivo. Le aziende con una cultura della sicurezza posizionata in una delle ultime due fasi di sviluppo registrano pochi o nessun incidente sul lavoro e i loro dipendenti dimostrano un numero molto elevato di comportamenti sicuri.

Creazione e trasformazione

Se il giusto approccio mentale gioca un ruolo così essenziale sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, bisogna allora porsi una domanda fondamentale: come creare la giusta mentalità e come possiamo plasmarla al meglio? La base comportamentale dei dipendenti è frutto principalmente del loro ambiente culturale, familiare e sociale, nonché delle loro esperienze passate in materia di sicurezza sul lavoro. Per illustrare quanto forte possa essere l'influenza delle esperienze, vediamo un esempio:

Giorgio lavora in produzione. Il capoturno gli dice di pompare manualmente un fluido pericoloso da un contenitore intermedio per il trasporto alla rinfusa (IBC). Quando arriva all'IBC, Giorgio si accorge di aver dimenticato gli occhiali di protezione. Egli pensa, per un attimo, di tornare al suo armadietto per prenderli, ma alla fine decide di pompare il fluido pericoloso senza occhiali di protezione, "perché deve finire velocemente quell’attività". Fortunatamente, non succede nulla e Giorgio torna alla sua postazione. I colleghi vicini vedono Giorgio lavorare senza occhiali di protezione, ma non dicono nulla. Questa classica situazione porta a due esperienze, che creano entrambe una mentalità inibitoria:

  • "Anche senza occhiali di protezione, non ti entrerà nulla negli occhi".
  • "Il comportamento non sicuro è accettato".

La creazione e la trasformazione dell’approccio mentale può essere illustrata utilizzando i loop di sicurezza. Inizia sempre con un pensiero o un impulso da parte di una persona. Nel nostro esempio, Giorgio valuta se prendere i suoi occhiali di sicurezza o se svuotare rapidamente il contenitore senza dispositivo di protezione individuale. Nella seconda fase, si verifica una reazione fisica. In questo caso, si tratta di svuotare il contenitore senza occhiali di protezione. Da questa esperienza, Giorgio ha maturato l’idea che non si è ferito e che nessuno gli ha parlato del suo comportamento non sicuro. Questo aiuta a sviluppare la mentalità che lavorare senza occhiali di sicurezza è normale.

Se vuoi evitare che si sviluppino mentalità inibitorie e trasformare i pensieri dei dipendenti in mentalità più favorevoli, l'esperienza è la leva più grande che puoi applicare. Questo non significa che Giorgio debba farsi male necessariamente per cambiare mentalità. Al contrario, i colleghi che fanno notare il suo comportamento non sicuro possono essere un'esperienza formativa. In alternativa, potrebbe essere un manager a notare questo comportamento non sicuro e a spiegare in dettaglio perché rappresenta un pericolo, ribadendo che questo tipo di condotta è qualcosa che l'azienda non tollera. L'importante, quando si fornisce questo feedback, è esplorare il comportamento auspicabile e sicuro e farlo seguire ripetutamente da un rinforzo positivo. Potrebbe semplicemente trattarsi di una pacca sulla spalla, di un simbolico pollice alzato o magari un drink con colleghi e manager.

Sintesi

Se vuoi ridurre il tasso di infortuni, devi andare oltre le misure di sicurezza standard e concentrarti esclusivamente sulle persone coinvolte. In questo senso, la mentalità sulla sicurezza gioca un ruolo fondamentale. L’approccio mentale di un individuo nei confronti della sicurezza sul lavoro è più decisivo di quanto si possa pensare. È possibile utilizzare la Curva di Bradley per classificare e comprendere meglio lo stato attuale della cultura della sicurezza e le norme comportamentali ad essa associate. Per incoraggiare un approccio mentale positivo e facilitare la trasformazione, è necessario comprendere il ciclo di sicurezza pensiero-reazione-esperienza-mentalità e sfruttare il potere dell'esperienza. Nuove esperienze creano nuove mentalità e possono portare la cultura della sicurezza della tua azienda ad un livello superiore.

Stefan Ganzke è un esperto di cultura della sicurezza e comunicazione sul tema della sicurezza sul lavoro. In qualità di socio amministratore della società Wandel Werker Consulting GmbH, aiuta principalmente gli ingegneri e i professionisti della sicurezza a ridurre in modo duraturo gli infortuni sul lavoro.

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