Sicurezza sul lavoro

La sicurezza psicologica è la chiave per accedere alla sicurezza fisica

Intervista ad Amy Edmondson, docente presso la Harvard Business School

7 minuti23/06/2021

I manager della salute e della sicurezza sul lavoro hanno una responsabilità complessa, ma devono anche occuparsi di garantire onestà e trasparenza sul posto di lavoro? Secondo Amy Edmondson, docente di Leadership e management presso la Havard Business School, la risposta a questa domanda è affermativa. Ci spiega infatti come questo sia l'unico modo per creare una cultura in cui gli errori possano andare a vantaggio della sicurezza e della produttività dell'azienda. Nell'ambito del Safety Management Trend Report 2021, Quentic ha chiesto ad Amy Edmondson su cosa dovrebbero concentrarsi nel 2021 i responsabili della sicurezza sul lavoro e come possono utilizzare la sicurezza psicologica per motivare i dipendenti ad impegnarsi e assumersi maggiormente le proprie responsabilità.

Sicurezza psicologica: la base della sicurezza fisica

Prof.ssa Edmondson, il suo ambito di ricerca si concentra perlopiù sulla sicurezza psicologica. In che misura crede che la psicologia sia in relazione con la cultura della sicurezza?

Secondo me sono strettamente collegate. La cultura della sicurezza è la manifestazione congiunta del clima di sicurezza e della sicurezza psicologica all’interno di un’azienda. La cultura della sicurezza è abbastanza robusta e duratura: descrive “il modo in cui le cose funzionano in un determinato contesto” e studia le supposizioni e le affermazioni che normalmente daremmo per scontate. Ad esempio, analizza ciò che accade quando si solleva una questione potenzialmente impopolare o che potrebbe mettere in cattiva luce qualcuno o anche direttamente chi ne parla. Se in futuro troveremo il modo di essere coraggiosi, diretti, trasparenti e aperti sul lavoro, questo aiuterà a creare una solida cultura della sicurezza.

Attenzione all'entusiasmo

I manager della sicurezza devono essere molto versatili: sono responsabili della sicurezza fisica, della salute e del benessere dei lavoratori e, talvolta, anche di qualità e ambiente. Ora che stanno entrando sempre di più in gioco anche gli aspetti psicologici, che consiglio darebbe ai manager per aiutarli a gestire questi compiti così diversi fra loro?

Puntare sulla crescita personale! Se i manager HSE riescono a incoraggiare gli altri a collaborare con loro nello svolgimento del proprio lavoro, tutto diventa più gestibile e meno logorante. I leader devono capire come ispirare e coinvolgere realmente i collaboratori per spingerli ad adottare un comportamento sicuro e responsabile e allo stesso tempo fare in modo che si preoccupino della sicurezza altrui. Se riusciranno a creare un clima di positività reciproca all’interno dell’azienda, allora stabilire degli standard o capire come applicare tali standard non dipenderà più esclusivamente da loro. Le responsabilità risulteranno ben distribuite.

Ma qual è il punto di partenza? Come è possibile aiutare le persone in questo percorso?

L’unica cosa che possiamo fare è agire nella situazione attuale e riconoscere che c’è sempre qualcosa che possiamo fare, anche se si tratta solo di aiutare un collega in qualcosa. Se, ad esempio, vogliamo che il clima della sicurezza sul luogo di lavoro migliori, ci sono due cose che possiamo fare e ora ve le spiego.

La prima è essere un modello per gli altri. Comportarsi come vorremmo che gli altri si comportassero. Parlare dei rischi. Chiedere aiuto. Farlo e basta.

La seconda è coinvolgere gli altri. Come? Semplice: facendo domande! Ogni volta che poniamo una domanda sincera (con questo intendo una domanda a cui speriamo di ottenere una risposta) e ci soffermiamo ad ascoltare sufficientemente a lungo un parere contribuiamo, anche se in piccolo, a migliorare il clima della sicurezza.

Inoltre, non sprechiamo il nostro tempo pensando alle cose che non possiamo influenzare o cambiare. Non pensiamo: “Non posso farci nulla, perché tanto LORO non cambieranno.” Iniziamo da noi. Chiediamoci: cosa posso fare io? Come posso dare un’immagine diversa di me stesso? In che ambiti posso essere un buon modello di comportamento, in modo da migliorare, anche se in piccolo, l’ambiente lavorativo degli altri?

Motivare i dipendenti e renderli partecipi

Quindi se le persone hanno la possibilità di partecipare in prima persona alla definizione della sicurezza, sono anche più disposte a impegnarsi in comportamenti sicuri?

Sì, e questa è anche l’unità di misura per stabilire il successo delle nostre strategie di sicurezza. Se consideriamo solo gli eventi critici, vedremo solo la punta dell’iceberg. È più probabile che si raggiungano gli obiettivi di sicurezza se si è disposti a tenere traccia di tutto ciò che non rientra negli schemi e questo è possibile solo se le persone si sentono psicologicamente sicure di poter parlare dei problemi. In termini di numeri, però, le aziende migliori darebbero un’immagine peggiore di sé, perché sono quelle che registrano più incidenti e near miss. Il successo, quindi, può essere misurato in base a quanto siamo disposti a esporci e a parlare dei piccoli problemi. E così, più si parla delle piccole questioni, dei rischi potenziali e delle minacce, più si è in grado di evitare i grandi problemi. Parliamo di problemi di sicurezza: non possiamo presumere che tutto vada sempre per il verso giusto. La maggior parte dei processi lavorativi è troppo complessa per poterci basare su questo presupposto. La domanda cruciale è: ne stiamo parlando?

Secondo Lei, su cosa dovrebbero concentrarsi i manager della sicurezza nel 2021?

Sullepersone! Nel 2021 i manager della sicurezza dovrebbero concentrarsi sulla crescita e sullo sviluppo delle risorse umane, in modo che queste possano essere pienamente presenti sul lavoro e possano esprimersi in modo autentico. Ciò significa migliorare al massimo le competenze gestionali e di leadership, sia ai piani alti che ai livelli più bassi dell’organizzazione.

Scopri di più su come coinvolgere e responsabilizzare i dipendenti nel nostro articolo specialistico che parla di cultura dell'errore e del feedback.

Prof. Amy Edmondson, Interview 2021
Prof.ssa Amy Edmondson
Docente di Leadership e Management presso la Harvard Business School

Amy Edmondson ha pubblicato numerosi libri sul sapere fare team, sulla leadership, sull’apprendimento organizzativo e sull’innovazione. Il suo ultimo libro “Organizzazioni senza paura: creare sicurezza psicologica sul lavoro per imparare, innovare e crescere”, è stato tradotto in undici lingue.

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